Mario Martone

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Mario Martone nel 2010 alla 67ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia per Noi credevamo

Mario Martone (Napoli, 20 novembre 1959) è un regista cinematografico, regista teatrale e sceneggiatore italiano.

Biografia[modifica | modifica wikitesto]

Inizia la sua carriera artistica nel teatro e allestisce il suo primo spettacolo, Faust o la quadratura del cerchio, nel 1976. Due anni più tardi, grazie ai fondi e agli spazi messi a disposizione dall'Università, nel dicembre 1977 fonda il gruppo Nobili di Rosa, con Andrea Renzi e poi Francesca La Rocca, Augusto Melisurgo e Federica della Ratta Rinaldi. Il gruppo prende il nome da un'antica moneta alchemica. Tra gli spettacoli dei Nobili di Rosa vi sono l'Incrinatura e Avventure al di là di Thule. Nel febbraio 1979 Nobili di Rosa diventa Falso Movimento[1], ed entrano a far parte del gruppo i cineasti Angelo Curti e Pasquale Mari. Tra le sue rappresentazioni Rosso Texaco, Tango Glaciale del 1982 e trasmesso dalla RAI nel 1983, Otello nel 1982, Coltelli nel cuore nel 1986 da Brecht, Ritorno ad Alphaville da Godard nel 1986. Sempre nel 1986 il gruppo "Falso Movimento" si fonde con il "Teatro dei Mutamenti" di Antonio Neiwiller e il "Teatro Studio" di Caserta di Toni Servillo dando origine a "Teatri Uniti". Per la nuova formazione firma, tra le altre, le regie di Filottete di Sofocle nel 1987 e Riccardo II di Shakespeare nel 1993.

L'esordio alla regia cinematografica è del 1980 con un cortometraggio sponsorizzato dal Banco di Napoli, a cui segue "Foresta Nera". Dopo 12 anni, nel 1992, si rivela al grande pubblico con il suo primo lungometraggio: Morte di un matematico napoletano, storia del matematico Renato Caccioppoli, che gli vale il Gran premio della giuria alla Mostra di Venezia. Nel 1993 realizza il mediometraggio Rasoi, ispirato ad un suo spettacolo teatrale precedentemente allestito al Teatro Mercadante (1990).

Tre anni dopo realizza il suo secondo film: L'amore molesto, in concorso al Festival di Cannes e vincitore del David di Donatello. Nel 1997 dirige l'episodio "La salita" del film I vesuviani, che gli vale elogi ma anche una coda di polemiche (e di interrogazioni parlamentari): il personaggio del sindaco impegnato a governare una città difficile come Napoli s'ispira infatti chiaramente ad Antonio Bassolino. Nel 1998 gira il lungometraggio Teatro di guerra.

Dal 1999-2001 ha ricoperto la carica di direttore artistico del Teatro Argentina di Roma. Dal 2003 è condirettore del Teatro Stabile di Napoli.

Partecipa nel 2001 all'esperienza registica collettiva del film Un altro mondo è possibile, girato in occasione delle giornate di protesta durante la riunione del G8 a Genova.

Nel 2004 dirige un film tratto da un romanzo di Goffredo Parise, L'odore del sangue, con Michele Placido e Fanny Ardant.

Dal 2007 al 2017 è stato direttore artistico del Teatro Stabile di Torino, prima di passare l'incarico a Valerio Binasco.

Nell'autunno 2010 è uscito nelle sale italiane Noi credevamo ispirato all'omonimo romanzo di Anna Banti che ha vinto nel 2011 il premio Alabarda d'oro per il miglior film e la miglior sceneggiatura. Nello stesso anno 2011 il regista ha ricevuto il premio per la carriera al Festival de Cine Italiano de Madrid[2]. A gennaio 2011 ha diretto Cavalleria rusticana e Pagliacci al Teatro alla Scala di Milano. In ambito lirico ha inoltre firmato altri allestimenti di successo come quelli di Così fan tutte (con Claudio Abbado), Le nozze di Figaro e Don Giovanni di Mozart, Matilde di Shabran, Torvaldo e Dorliska e Aureliano in Palmira di Gioachino Rossini (Rossini Opera Festival di Pesaro), Fidelio di Beethoven,[3] e Charlotte Corday di Lorenzo Ferrero.

Sempre nel 2011 mette in scena le Operette morali di Giacomo Leopardi e riceve il Premio leopardiano La Ginestra per la sua capacità di restituire i legami del poeta di Recanati con il nostro tempo. L'anno successivo riceve la laurea honoris causa in Linguaggi dello Spettacolo del Cinema e dei Media presso l'Università della Calabria.[4]

Il 28 aprile 2012 a Recanati, annuncia un'opera cinematografica dedicata alla vita di Giacomo Leopardi: il film Il giovane favoloso viene presentato al Festival di Venezia il 1º settembre 2014 e riscuote un notevole successo di pubblico e critica.

Nell'aprile 2017 viene annunciato che è in progetto una serie televisiva sulla vita di Eduardo De Filippo, incentrata sulla Napoli del primo Novecento.[5][6][7][8] Per il Teatro alla Scala firma la regia dell'opera lirica Andrea Chénier (orchestra diretta da Riccardo Chailly), lo spettacolo di inaugurazione della stagione scaligera 2017/2018, con le star internazionali Anna Netrebko e il marito Yusif Eyvazov.

Nel 2018 esce il suo nuovo lungometraggio Capri-Revolution, in concorso alla 75ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, con protagonista Marianna Fontana, che gli vale svariate candidature ai David di Donatello.

Nel 2022 realizza Nostalgia, Adattamento cinematografico dell'omonimo romanzo del 2016 di Ermanno Rea con protagonista Pierfrancesco Favino, che viene presentato in concorso al Festival di Cannes 2022. Il 26 settembre 2022 viene selezionato per rappresentare l'Italia ai Premi Oscar 2023.[9]

Nel 2023 dirige il documentario su Massimo Troisi, Laggiù qualcuno mi ama, scritto in collaborazione con Anna Pavignano.

Filmografia[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Televisione[modifica | modifica wikitesto]

Videoteatro[modifica | modifica wikitesto]

Documentari[modifica | modifica wikitesto]

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Opera lirica[modifica | modifica wikitesto]

elenco parziale:

Riconoscimenti[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

  • 2011 - Premio leopardiano La Ginestra

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Fernanda Moneta, Esigenze Simbiotiche: un diario degli anni '80, SEUPisa editore, 2005
  2. ^ Premio per la carriera, su festivaldecineitalianodemadrid.com, Festival de Cine Italiano de Madrid. URL consultato il 27 giugno 2012 (archiviato il 27 agosto 2014).
  3. ^ Martone neoverista debutta alla Scala, Corriere della Sera, 11 gennaio 2011, su milano.corriere.it. URL consultato il 23 gennaio 2011 (archiviato il 30 settembre 2012).
  4. ^ Unical, laurea honoris causa al regista Martone, su ilcirotano.it, il Cirotano, 12 ottobre 2012. URL consultato il 18 febbraio 2018 (archiviato il 18 febbraio 2018).
  5. ^ Nuova serie televisiva in progetto per ricordare Eduardo e la sua arte [collegamento interrotto], su corrierenazionale.net.
  6. ^ Eduardo De Filippo diventa una serie, dirige il concittadino Mario Martone, su repubblica.it, la Repubblica, 26 aprile 2017. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato il 13 gennaio 2018).
  7. ^ Eduardo De Filippo diventa una serie tv per raccontare Napoli, il teatro e il ’900 - La regia affidata a Mario Martone, su lastampa.it, La Stampa. URL consultato il 18 febbraio 2018 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2017).
  8. ^ Eduardo, una serie tv sulla sua vita: alla regia Mario Martone, su napolitoday.it, NapoliToday, 26 aprile 2017. URL consultato il 16 febbraio 2018 (archiviato il 26 aprile 2017).
  9. ^ Sky TG24, Nostalgia di Mario Martone rappresenterà l'Italia agli Oscar 2023, su tg24.sky.it, 26 settembre 2022. URL consultato il 21 settembre 2023.
  10. ^ Bertolucci Ciak d'oro con il film "Ballo da sola", su ricerca.repubblica.it. URL consultato il 14/09/1996.
  11. ^ Ciak d'Oro, valanga di premi per Moretti e Martone, su lastampa.it. URL consultato il 17/06/11 (archiviato il 6 febbraio 2020).
  12. ^ a b Ciak d’oro 2015, i vincitori – Trionfa Il giovane favoloso di Martone: 5 premi tra cui miglior film, su ilfattoquotidiano.it. URL consultato il 03/06/15 (archiviato il 6 luglio 2015).
  13. ^ Ciak d’Oro 2019: tutti i premiati, su ciakmagazine.it. URL consultato il 19/06/19 (archiviato dall'url originale il 12 aprile 2020).
  14. ^ Ciak d’Oro 2020: migliore regia, su ciakmagazine.it. URL consultato il 04/10/20 (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2020).
  15. ^ Ciak d'oro 2022, tutti i premi assegnati dal pubblico, su tg24.sky.it, 27 dicembre 2022. URL consultato il 17 gennaio 2023.
  16. ^ Albo d'oro dei premiati, su premiflaiano.com. URL consultato il 18 maggio 2022.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Monografie[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia secondaria[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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